Per la stesura della sua Regola, San Benedetto fu ispirato dai suoi compagni di vita spirituale(Romano di Subiaco per esempio), dalle Scritture, dai Salmi, dai Vangeli e dalla Regula Magistri, documento scritto da un abate anonimo. La corrispondenza tra la Regula Magistri ( Regola del Maestro) e la Regola di San Benedetto è stato argomento di studio e di discussioni accademiche nel corso dei secoli. Oggi c'è un consenso piuttosto ampio che indica come la stesura della Regola di San Benedetto avvenne dopo quella della Regola Magistri e di conseguenza fu un'altra fonte di ispirazione per San Benedetto.
La Regola è composta da un prologo e 73 capitoli. Originariamente fu scritta nella lingua del tempo: Lingua Vulgaris e la sua lingua, semplice e precisa fu descritta poi da San Gregorio Magno come sermone luculentam o "dalla lingua assai chiara" volendo indicare come fosse stata scritta in una lingua semplice da seguire e da comprendere.
Il prologo introduce ai principi fondamentali della vita religiosa e spirituale, esposti in modo da sembrare pronunciati da un padre amorevole che accoglie e consiglia i propri figli. Nel prologo troviamo già alcuni punti chiave della Regola: l'obbedienza, l'importanza della preghiera, la rinuncia alla volontà personale per ottenere la saggezza e le virtù degli altri, prima e soprattutto Dio, la comunità e i nostri antenati nella vita monastica. Nei 73 Capitoli vengono trattati doveri e responsabilità dell'Abate, le istruzioni e le linee guida per la preghiera, il codice di condotta, la disciplina, l'organizzazione all'interno del monastero e molti altri aspetti incluso l'abbigliamento, gli abiti, il protocollo da seguire per l'ospitalità, le norme per i doni e per la corrispondenza , le regole per la vendita di ogni bene o prodotto artigianale e ogni altra specifica istruzione che riguardi la vita monastica.
Considerata nel suo insieme, la Regola ha in sé un messaggio di amore, devozione a Dio, preghiera, lavoro, castità, sobrietà, obbedienza, umiltà e condivisione. Leggendola si rimane colpiti dalla sua visione incredibilmente sensibile della vita e della natura umana, dalla sua mancanza di durezza o richieste eccessive verso il devoto. San Benedetto trovò grande armonia ed equilibrio nella sua Regola che contiene parole di incoraggiamento, invitando tutti a seguire il sentiero sacro e a non perdere la speranza quando tutto ci sembra difficile. L'ultimo capitolo ha un importante messaggio conclusivo in cui San Benedetto invita tutti e ognuno, non soltanto monaci e abati, a seguire queste semplici Regole spirituali di virtù e devozione:
"Chiunque tu sia , che ti affretti alla patria celeste, metti in pratica con l'aiuto di Cristo questa minima Regola per principianti appena delineata; e allora a quelle più alte vette di dottrina e di virtù[...]potrai certo facilmente giungere con la protezione di Dio. Amen".