La mostra, sapientemente allestita da Roberto Capitanio, vede 26 opere di Renato Mambor collocate lungo il percorso museale dell’Abbazia, tra preziosi corali, paramenti sacri e altre mirabili opere della esposizione permanente che in tal modo vengono affiancate, in una riuscitissima “contaminazione”, da importanti lavori di arte contemporanea.
Il ciclo di mostre che a tappe annuali accompagnerà fino al 2029, e ai 1500 anni della fondazione dell’Abbazia, è stato fortemente voluto dall’Abate Donato che, sin dall’inizio, ha creduto che questo fosse possibile, che, cioè, un dialogo tra passato e presente potesse contribuire a rafforzare la storia e le sue radici, e allo stesso tempo dare maggiore nutrimento ai nuovi e rigogliosi rami del futuro.
Alla presenza di autorità civili e militari, amanti dell’arte e amici e sostenitori dell’Abbazia, la mostra ha quindi ufficialmente aperto i battenti e sarà possibile visitarla tutti i giorni a partire da oggi, sabato 23 luglio negli orari di apertura del Museo.
“Il titolo della Mostra, come ho già avuto modo di dire in altre occasioni - ha affermato l’Abate Donato- è stato tratto da un episodio raccontato da san Gregorio Magno, biografo di san Benedetto, e avvenuto a Montecassino durante la costruzione del primo monastero: la rimozione di un masso che sembrava appunto inamovibile. Un episodio che può diventare metafora dei tanti massi che gravano sulla vita di ciascuno di noi, della contrapposizione tra bene e male in cui è Dio ad avere l’ultima parola.
Anche per questa mostra, come per quella da poco terminata di Alberto Gallingani, l’idea di accostare l’arte contemporanea a quella del passato – benché da alcuni ritenuta azzardata – si è rivelata molto suggestiva ed istruttiva ai fini della costruzione di un futuro in cui il meticciato dei linguaggi – a qualsiasi ambito essi appartengano – non costituisca motivo di scontro e di emarginazione reciproca, ma contribuisca ad alimentare la ricerca della concordia, della fratellanza e della pace.”
Roberto Capitanio, curatore di questa esposizione così come delle precedenti ha sottolineato “l’importanza della apertura all’arte contemporanea da parte di Montecassino a cui oggi molti artisti o - come nel caso di Mambor- Fondazioni, guardano come ad un luogo cardine per la storia dell’umanità che diventa ospitale e aperto nei confronti dell’arte contemporanea.
L’esposizione che oggi inauguriamo- ha continuato poi il prof.Capitanio- è divisa in due parti : la prima è nel chiostro dell’Archivio. Si tratta di due sculture dal titolo Raccoglitori di pioggia che rappresentano appunto il ciclo dell’acqua, raccolta attraverso delle vaschette e rimessa in circolo, tema oggi più che mai di grande attualità.
La seconda parte è quella che si trova all’interno del Museo, che va appunto scoperta visitando i due piani del percorso museale.
Come estrema sintesi dei lavori di Mambor possiamo dire che nelle sue opere resta sempre fondamentale l’elemento di interconnessione- tra gli elementi e lo spettatore-attraverso una asettica oggettività che gli permette di raccontare le proprie esperienze personali al pubblico senza che sia la connotazione artistica a prevalere sul messaggio, risultato che l’artista otteneva anche utilizzando simboli universalmente conosciuti e familiari come strisce pedonali, segnali stradali e forme geometriche.
Altra nota caratteristica di alcune sue opere è la presenza di rebus da decodificare, espediente che gli permetteva di demandare a chi guarda l’opera la soluzione dello stesso, sempre all’insegna della interconnessione e del concetto di spettatore che deve vivere l’opera - come accade per le sculture esposte nella sala delle gigantografie, che vanno fisicamente attraversate."
I partecipanti sono stati poi accompagnati dall’Abate Donato e da Roberto Capitanio alla scoperta dei lavori di Renato Mambor esposti all’interno del museo abbaziale soffermandosi accanto a ciascuna opera per poterle ammirare con calma dedicando la giusta attenzione.
La mostra sarà visitabile fino al 30 ottobre negli orari di apertura del museo abbaziale.
A questo link la rivista d’Arte Artribune che ha inserito nel suo calendario online la mostra in Abbazia.
https://www.artribune.com/mostre-evento-arte/renato-mambor-il-masso-inamovibile/
Servizio fotografico di Roberto Mastronardi
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